DAJE CHE CI ARRIVIAMO A 100
Di seguito qualche spunto carino da poter aggiungere a quello che alla fine è una sorta di “DIARIO DI UNA QUARANTENA” (mi ispira come titolo)
Mentre qualche giorno fa disquisivo per l’organizzazione dei grest estivi con degli organizzatori, dissero che ciò che ha caratterizzato il lockdown è riassumibile nella parola opportunità. Già, abbiamo perso delle grandi opportunità, tra uscite varie, gite, esperienze di ogni genere, ma in compenso abbiamo avuto più tempo per stare coi nostri cari, cosa che non è così scontata. Ma alla fine, dopo questo tempo, cos’è che rimpiangiamo, quali opportunità? I sabati sera con gli amici, la partita la domenica mattina, gli allenamenti in settimana, i pomeriggi insieme a fare i compiti, o del semplice tempo in compagnia?
Non è facile trovare una parola per descrivere tutte queste cose e se ci fosse non renderebbe comunque il senso,
Perché mi manca il sabato sera con gli amici,
Perché mi manca l’ansia prima della partita
Perché mi mancano i giochi stupidi nello spogliatoio per poi essere richiamati dall’allenatore
Perché mi manca finire tardi i compiti la sera per vedere la partita in tv
Perché mi manca allenarmi sotto la pioggia
Perché mi manca aspettare il pullman alle 7 del mattino (non è vero, però in compagnia un po’si)
Perché mi manca farmi 2 piani di scale per poi sbagliare classe
Perché mi manca provare a far interrogare Gobbi in tutte le materie
Perché mi manca il briscolone a ricreazione
Perché mi manca scherzare con il vicino di banco
Perché mi manca l’attesa della verifica
Perché mi manca l’atmosfera che si crea quando il bidello dice che la profe è assente
Perché mi manca vedere i sorrisi dei miei amici
Perché mi manca lanciare lo zaino nell’armadio quando finisce la scuola
Perché l’unica cosa che fisicamente mi è mancata a volte in quarantena è stata la connessione ad Internet, allora rimpiango tutti quei momenti, ma il fatto che anche le cose più brutte siano diventate dei bei ricordi, vuol dire che la vita, se vissuta insieme a qualcuno, è la cosa più meravigliosa (spero si possa dire) che ci sia.
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